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Il nervo vago è il nervo cranico più lungo del corpo. Ha origine nel cervello e scende fino agli organi interni inferiori. È un regolatore fondamentale del sistema nervoso parasimpatico, che controlla tutti i processi involontari come la digestione, il battito cardiaco, la respirazione, ecc. ed è responsabile del ripristino del rilassamento dopo una risposta allo stress o al pericolo (attivazione del sistema nervoso simpatico).

La forza della risposta vagale è chiamata “tono vagale” ed è determinata dalle variazioni della frequenza cardiaca che possono essere misurate tra l’inspirazione e l’espirazione. Durante l’inspirazione, il cuore accelera e durante l’espirazione rallenta. Maggiore è la differenza tra queste due fasi, più alto è il tono vagale. Un tono vagale elevato è quello di cui abbiamo bisogno per mantenere uno stato di buona salute.

L’importanza del nervo vago nelle terapie basate sul suono

L’orecchio e l’udito hanno un effetto sostanziale sul resto del corpo a causa della loro vicinanza al nervo vago.

Il nervo vago, o decimo nervo cranico, non svolge un ruolo attivo nel processo dell’udito, per cui normalmente non viene preso in grande considerazione in ciò che riguarda la musica, l’udito e simili al di fuori del campo medico. Tuttavia, questo nervo incredibilmente importante è collegato alla parete posteriore del condotto uditivo esterno, alla parte inferiore della membrana del timpano e, nell’orecchio medio, al muscolo stapedio. Da quest’area dell’orecchio scende fino agli organi interni inferiori ed è responsabile di un elevato numero di funzioni regolatorie nella faringe, nella laringe, nel torace e nell’addome.

In sostanza, stimolare l’orecchio può significare potenzialmente stimolare tutti gli organi interni vitali vegetativi.

Ciò rende l’orecchio, potenzialmente, un organo regolatore parasimpatico che utilizza l’innervazione del nervo vago per influenzare l’intero organismo.

Le vibrazioni del suono tendono ad avere un impatto molto significativo su tutte le aree del corpo raggiunte da questo importante nervo, risuonando molto vicino ad esso nei timpani. Inoltre, la maggior parte dei nervi cranici è collegata direttamente o indirettamente all’orecchio.

Questo è uno dei motivi per cui l’uso di strumenti di terapia del suono come diapason e campane himalayane (o ciotole sonore/singing bowls) può essere immediatamente calmante e rilassante, aiutando il corpo a tornare allo stato di nutrimento che è l’opposto della “risposta di lotta o fuga” (fight or flight response) innescata dallo stress. Infatti, i suoni lunghi e prolungati tendono a essere calmanti e rilassanti (risposta parasimpatica), mentre i suoni acuti e bruschi tendono a innescare l’allerta e l’allarme (risposta simpatica).

Un altro fattore interessante è che la stimolazione uditiva del nervo vago può portare a una riduzione dell’attività del sistema limbico. Il sistema limbico, situato su entrambi i lati del talamo, comprende l’ipotalamo, l’ippocampo, l’amigdala e una serie di altre aree vicine. È considerato il principale responsabile della nostra vita emotiva e ha molto a che fare con la creazione dei ricordi.

Una semplice pratica di vocalizzazione (vocal toning), che consiste nel produrre suoni di lunga durata, di solito utilizzando le vocali, può avere effetti calmanti tangibili in virtù della stimolazione uditiva del nervo vago, che a sua volta provoca una disattivazione limbica.

C è molto simile a certe terapie che impiegano dispositivi elettronici per stimolare artificialmente il nervo vago. Con la nostra voce, possiamo fare lo stesso in modo completamente organico!

Ascoltare la vita

Il sistema uditivo e i suoi nervi diventano completamente funzionali mentre siamo ancora nell’utero. Si dice che il nervo acustico inizi a mielinizzarsi al sesto mese, mentre la neocorteccia completa la mielinizzazione solo verso l’adolescenza. La mielina è un componente essenziale delle fibre nervose. È una sostanza di rivestimento che isola i nervi e migliora la trasmissione dei segnali elettrici.

Inoltre, l’area del lobo temporale del cervello in cui vengono ricevuti i segnali sonori è funzionale prima della nascita. E l’orecchio interno raggiunge le sue dimensioni adulte. Questo ha senso perché quando siamo ancora nell’utero non possiamo contare sul senso della vista, ma possiamo iniziare a ricevere segnali importanti dall’ambiente, attraverso l’acqua, un mezzo ideale in cui il suono viaggia in modo molto efficace.

Altri nervi importanti da considerare quando si lavora con il suono in modo terapeutico sono:

  • il nervo trigemino (quinto cranico), che si dirama verso i muscoli dell’orecchio medio, ha un impatto su occhi, naso, seni paranasali, mascella, denti, labbra, guance, palato duro, lingua ed è responsabile delle sensazioni della testa.
  • Il nervo facciale (settimo cranicico), collegato al condotto uditivo e responsabile dell’espressione facciale e dell’apertura della bocca.
  • Il nervo glossofaringeo (nono cranico), collegato alle tube di eustachio e alle cavità timpaniche e responsabile delle sensazioni nella faringe, nel palato molle, nella lingua, nelle tonsille e del controllo dei riflessi della respirazione e della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.

Il nostro cervello è veramente “cablato” in modo tale da attribuire un’ importanza particolare al suono!

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