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Il Suono e il Parto

Il modo in cui nasciamo influenza tutta la nostra vita.

Le circostanze che circondano i momenti prima, durante e immediatamente dopo la nascita possono influenzare il modo in cui cresciamo fisicamente, emotivamente e spiritualmente.

La Terapia del Suono può rivelarsi uno strumento molto efficace sia per la preparazione al parto che per il post-partum, grazie al suo effetto profondamente rilassante sul sistema nervoso.

Per alcune (probabilmente molte), la gravidanza può essere un momento di difficoltà su vari livelli. Si può andare incontro a momenti intensi dal punto di vista sia fisico che psicologico.

Avere a disposizione degli strumenti di sostegno in questa fase delicata può aiutare a prepararsi a un evento così profondo. L’effetto calmante degli strumenti di guarigione sonora, come diapason e ciotole sonore (singing bowls), può essere di prezioso aiuto per calmare e stabilizzare il sistema nervoso* e promuovere sentimenti di sicurezza e fiducia.

Durante il parto vero e proprio, anche l’uso della voce (vocal toning) per accompagnare i necessari movimenti fisici è un modo potente per accompagnare l’intenso processo che della nascita.

Dopo il parto, aiutare il sistema nervoso a stabilizzarsi nella sua risposta parasimpatica è un valido aiuto, in un momento in cui la produzione di certi ormoni è fondamentale affinché si stabilisca un forte e sano legame.

*Per saperne di più sugli effetti della terapia del suono sul sistema nervoso, leggi qui.

Il suono può essere utilizzato per influenzare positivamente sia la madre che il bambino.

Il suono ci influenza in molti modi e, quando si tratta di utilizzarlo nel campo della gravidanza e del parto, i benefici possono essere condivisi dalla madre e dal bambino allo stesso tempo, perché il senso dell’udito funziona già nell’utero.

La programmazione acustica dello sviluppo (Acoustic developmental programming), come viene chiamata dai ricercatori, è un fenomeno sperimentato dagli embrioni di molte specie animali. È un modo intelligente che la natura ha creato per aiutarci a conoscere il nostro ambiente prima ancora di esserci dentro.

Per esempio, impariamo a riconoscere la voce della madre più di ogni altra, un’informazione piuttosto importante per un piccolo essere che dipenderà totalmente da quell’adulto per gli anni a venire.

Personalmente, credo che siamo anche in grado di imparare il significato di certi suoni o ambienti acustici in base alla reazione della madre. Se una donna incinta è rilassata in un certo ambiente, ciò si rifletterà in uno dei principali sistemi di comunicazione interna del corpo: il sistema endocrino (ormoni).

Se invece una donna è stressata, spaventata o allarmata da (o mentre è contemporaneamente esposta a) certi suoni, il conseguente rilascio di ormoni relativi allo stress può creare un imprinting neurologico sul feto, segnalando che certi suoni significano pericolo.

Come tutto ciò che viene “progettato” dalla natura, si tratta di uno meccanismo di sopravvivenza. Dopotutto, non è meglio nascere con qualche indizio su ciò che andremo ad affrontare?

Ho un esempio personale di questo meccanismo, anche se non legato alla sopravvivenza.

Sono nato e cresciuto a Roma, da genitori italiani, e non ho viaggiato fuori dal Paese fino alla fine dei miei vent’anni. Tuttavia, ho sempre avuto la tendenza a imparare e a parlare la lingua inglese con una certa facilità. Ricordo che alle scuole medie ero il primo della classe in quella materia, apparentemente senza motivo.

Ora, mia madre lavorava a tempo pieno all’aeroporto internazionale di Roma e quindi parlava spesso in inglese durante le ore di lavoro. È possibile che io abbia imparato il suono della lingua quando lei andava al lavoro mentre era incinta? Mi sembra l’unica spiegazione per una tendenza che, altrimenti, sembra essere nata dal nulla. Tanto più che non ho dimostrato un simile talento per altre lingue.

Se la futura madre ascoltasse una musica specifica per rilassarsi e trovare stabilità interiore, è possibile che il bambino nasca con un imprinting positivo verso quella stessa musica. Potrebbe esserci un’associazione tra i suoni e gli ormoni legati ai sentimenti di pace, calma e sicurezza. Quindi la stessa musica potrebbe essere utilizzata per suscitare tali sentimenti nel bambino dopo la nascita*.

Lo stesso vale per le ninne nanne, i cui effetti sono ancora più profondi perché coinvolgono la voce umana. Alcune melodie potrebbero essere utilizzate per comunicare al bambino un senso di sicurezza mentre è ancora nel grembo materno e poi, più tardi, dopo la nascita, potrebbero aiutare il bambino a risuonare con la voce umana.

* Ecco un esempio di musica che può essere utilizzata a questo scopo.

Il Parto e la Società

Il modo in cui trattiamo la gravidanza e il parto come società influenza lo sviluppo della società stessa.

In un’estrema semplificazione, possiamo ipotizzare che condizioni difficili alla nascita possono creare esseri umani dall’indole dura e distaccata, mentre condizioni rassicuranti e di sostegno possono creare esseri umani empatici e connessi.

Una nascita traumatica può avere effetti duraturi, persino per tutta la vita, ed è importante capire che “traumatico” non indica solo casi gravi in cui si rischia la vita. Per l’essere estremamente vulnerabile e delicato che il neonato è, anche solo nascere in una stanza fredda con luci forti può essere traumatico. Il passaggio dalla calda e buia protezione dell’utero materno a un ambiente freddo in cui veniamo maneggiati in modo improvviso e brusco da estranei può essere sufficiente, per i più sensibili, a creare paure esistenziali.

E questo è un buon parto, secondo gli standard dell’ospedale. E chi non sarebbe d’accordo? Se sia la madre che il bambino sono al sicuro e in buona salute, questa è già una benedizione!

Naturalmente, nessuno può proteggerci dall’intensità della vita stessa. E la nascita è, in effetti, un passaggio intenso in cui molte cose possono andare storte anche ai giorni nostri. Ma possiamo cercare di rendere il passaggio il più sereno possibile, curando bene almeno tutti gli aspetti che sono sotto il nostro controllo (ad esempio, la qualità dell’ambiente o il livello di intervento). E ricordando che le condizioni per una buona nascita non si soddisfano solo controllando gli elenchi delle procedure mediche standard.

Per mettere le cose in prospettiva sul significato di gestire i neonati in modo gentile, è interessante ricordare, a titolo di esempio, che fino agli anni ’80 era ampiamente accettato che i neonati non sentissero dolore a causa di un sistema nervoso poco sviluppato. Di routine, quindi, non venivano somministrati loro anestetici per le procedure chirurgiche.

Come per molti altri aspetti della scienza e della medicina moderne, a volte viene da chiedersi come potrebbero essere le cose se non trascurassimo così spesso la foresta del nostro buon senso per concentrarci sull’albero della ricerca scientifica specializzata.

Forse il mondo pacifico che tutti sogniamo inizia proteggendo il campo della nascita da un approccio troppo medicalizzato che spesso non tiene conto degli istinti. Con tutta l’attenzione rivolta alla lettura delle macchine e ai risultati dei test, il benessere emotivo della donna che partorisce (e del bambino che nasce) e la qualità dello spazio circostante vengono troppo spesso eclissati.

Una scelta ponderata di suoni rilassanti prima, durante e dopo il parto potrebbe essere un passo ragionevole e necessario in questa direzione.

 

If we want to find safe alternatives to obstetrics, we must rediscover midwifery. To rediscover midwifery is the same as giving back childbirth to women. And imagine the future if surgical teams were at the service of the midwives and the women instead of controlling them.

– Michel Odent

 

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